Aspettando Godot – di Samuel Becket
regia di Alessandro Averone
con Marco Quaglia, Mauro Santopietro, Antonio Tintis, Gabriele Sabatini e Francesco Tintis.
Roma, Teatro dei Conciatori e varie piazze italiane.
NOTE DI REGIA:
Quello che mi ha sempre affascinato in Beckett è la sottile e fine poesia che scaturisce dai sui testi.
L’amore e la compassione per l’essere umano costretto disperatamente alla ricerca di un senso.
Il vagare su questa terra in perenne attesa di un gesto, di una parola che si faccia Verbo e indichi una via, una meta per colmare il mistero dell’essere qui e ora.
Nessun Dio. Nessuna metafisica.
Si aspetta. Qualcosa di indefito e sconosciuto.
Si fa passare il tempo e si riempie uno spazio.
Ci si aggrappa perdutamente a qualsiasi cosa ci ricordi che esistiamo e che siamo vivi.
Si gioca, con quello che resta.
Del mondo, dell’essere umano, delle parole.
Si resiste. Con affetto e violenza. Con quello che si è. Con tutti i nostri limiti. Stretti l’un l’atro. Aspettando Godot.